
Il sorriso è il biglietto da visita con cui ciascuno si presenta, proprio per questo è sempre più diffuso il desiderio di curare i propri denti affinché siano bianchi e luminosi. È bene sottolineare che avere denti bianchi non equivale ad avere denti sani: il colore dello smalto, infatti, non è il medesimo per tutti e non per questo un dente tendenzialmente più giallo è da considerarsi un dente malato.
Esistono alcune strategie, naturali e odontoiatriche, che ci permettono mantenere i nostri denti bianchi e sani. Una corretta alimentazione, alcune semplici abitudini quotidiane e le cure di un dentista concorrono ad ottenere il risultato sperato.
Da cosa dipende il colore dei denti?
La colorazione dei denti dipende dallo spessore dello smalto e dalla tonalità della dentina, ovvero la parte interna del dente, che può avere tonalità grigiastre, rossicce o giallognole, le quali possono trasparire in misura maggiore o minore.
I dentisti suddividono le pigmentazioni, ovvero le macchie e gli aloni che “sporcano” il dente, in estrinseche ed intrinseche. La differenza tra le due tipologie di “macchie” dipende dal punto in cui si fissano i pigmenti e dalle cause.
Quelle intrinseche possono essere determinate da pigmentazioni interne ai tessuti duri del dente, oppure possono essere la conseguenza di traumi, lesioni cariose e trattamenti endodondici, come ad esempio la devitalizzazione di un dente.
Le pigmentazioni estrinseche, invece, dipendono da fattori esterni quali tartaro, fumo, alimentazione e farmaci, elementi sui quali è possibile porre una maggiore attenzione per prevenire l’ingiallimento del dente.
Uno dei motivi più comuni per cui un dente può apparire più giallo è il deposito di tartaro. In questo caso sono importanti una corretta igiene orale e la ripetizione annuale della pulizia dei denti da parte del proprio dentista.
Per quanto riguarda i fumatori, è provato che tra i tanti effetti negativi del tabacco vi sia anche la formazione di macchie sullo smalto, che difficilmente possono essere rimosse.
Cosa evitare
Caffè, tè, tisane, bevande scure come il vino rosso o la coca cola, barbabietole e succhi di frutta come, ad esempio, il succo di mirtillo, tendono, se consumati in dosi eccessive, a macchiare i denti. Dopo la loro assunzione è bene ricordarsi di sciacquare la bocca con acqua e di aspettare almeno 30 minuti prima di lavarsi i denti con spazzolino e dentifricio. Quest’azione abrasiva combinata con i residui di tali bevande, se eseguita prima del tempo consigliato, può concorrere al deterioramento dello smalto e, di conseguenza, all’ingiallimento del dente.
E’ da tenere in considerazione che l’assunzione in età pediatrica di alcuni antibiotici, in particolare le tetracicline, può causare colorazioni violacee ai denti.
Cosa preferire
Esistono anche alcuni alimenti, invece, che possono aiutarci a mantenere i denti bianchi. Una dieta ricca di mele, pere, fragole, sedano e carote può contribuire ad ottenere l’obiettivo desiderato. Ciò avviene poiché questi cibi, ricchi in particolare di vitamina C e acido malico, a contatto con la saliva aiutano a rimuovere molti batteri dalla bocca.
Dentifrici
Esistono alcuni dentifrici che permettono di sbiancare i denti. Per scegliere quello più adatto è consigliabile consultare il proprio dentista.
Questi prodotti, tuttavia, agiscono sulle macchie estrinseche dei denti, ovvero sulla loro pigmentazione esterna. L’effetto, più che sbiancante, risulta quindi smacchiante. Inoltre, non bisogna sottovalutare i rischi legati ad un uso costante di questi prodotti poiché, in alcuni casi, hanno formulazioni molto aggressive che possono ledere il dente.
Come funziona lo sbiancamento dei denti alla poltrona?
Nello studio dentistico, invece, è possibile richiedere diversi trattamenti, tra i quali lo sbiancamento professionale (bleaching). In questo caso viene applicato sulle arcate dentali un gel a base di perossido di idrogeno, lasciandolo agire per circa venti minuti. Tale operazione viene ripetuta per due volte.
Il trattamento è assolutamente consigliato a tutti sopra i 16 anni e non alle donne in gestazione. Può inoltre residuare una lieve sensibilità alle variazioni termiche, tra le quali caldo e freddo, facilmente risolvibile con una seduta di fluorizzazione.
E’ importante che qualsiasi trattamento sbiancante venga preceduto da un’ablazione del tartaro.