
Igiene e cura dei denti in gravidanza: i consigli di prevenzione per la mamma e il nascituro.
Sembra che la gravidanza influenzi ogni area del tuo corpo, dalle punte dei capelli alle punte dei piedi (gonfi). Ma è possibile che anche le tue gengive ne subiscono gli effetti? La risposta è sì.
Alcune donne in gravidanza presentano gengive gonfie e sanguinanti.
Probabilmente hai già indovinato la causa di questi cambiamenti alle gengive: si tratta dei soliti ormoni della gravidanza, che causano molti altri effetti collaterali.
Le tue gengive potrebbero gonfiarsi e diventare più sensibili, quindi sanguinare quando le sfreghi con il filo o con lo spazzolino da denti.
Gli ormoni della gravidanza possono anche renderti più sensibile a placca, disturbi gengivali e carie.
Prenditi cura dei tuoi denti, è estremamente importante durante la gravidanza, per evitare qualsiasi disturbo.
Lava i denti e passa il filo interdentale in modo scrupoloso per tutta la durata della gravidanza. Ricordati che spazzolare bene non significa essere aggressivi e spazzolare forte. Se hai le gengive sensibili, può esserti utile spazzolare delicatamente, usando uno spazzolino morbido.
Continua ad andare dal dentista normalmente, ma avvisalo della tua gravidanza.
Alcuni esami, come le radiografie, potrebbero non essere indicati per una donna incinta.
E’ consigliabile durante tutto il periodo della gravidanza fare sedute di igiene orale professionali trimestrali, per assicurare la salute del cavo orale e prevenire o intercettare qualsiasi lesione cariosa tempestivamente.
Alcuni studi hanno dimostrato che la carie si previene già nella pancia della mamma. Essa, infatti, prevenzione e corretti stili di vita, alimentari e di igiene orale, per sé stessa e per il futuro nascituro.
La carie è una malattia che incide sulle degenerazioni del tessuto del dente, dunque lo smalto e la dentina, ed ha una base batterica, quindi trasmissibile anche attraverso la saliva.
E’ statisticamente provato che nella fascia da zero a tre anni sul nostro territorio le carie colpiscono tra il 10 e il 12 % dei piccoli; da zero a sei anni la percentuale sale ancora e oscilla tra il 10 e il 15 %.
I principali attori, i principali responsabili nel periodo dell’infanzia ovviamente non sono i bambini, ma i genitori. Ecco perché è giusto che siano informati da un professionista.