
Per diversi anni il chewing gum è stata indicato tra le cause della carie, ma oggi la scienza ci dice che quella allo xilitolo ha persino un effetto protettivo sui denti. L’importante è sempre ricordare che non sarà mai sostitutiva di spazzolino, dentifricio e filo interdentale.
L’origine della “gomma da masticare”
In Piemonte ed Emilia Romagna lo chiamano cicles, in Lombardia cicca, in Sicilia ciunga, masticone ad Arezzo, ciungaia a Genova.
In italiano, letteralmente, gomma da masticare o gomma americana, in omaggio ai soldati statunitensi che la introdussero nel nostro Paese al termine della seconda guerra mondiale.
Ma in realtà ha origini molto più antiche. Le prime tracce di un simile uso della gomma naturale risalgono ai Maya, i quali masticavano abitualmente palline di gomma. Chicle è infatti il nome della pianta (Manilkara chicle) dalla quale si estrae.
Molto diversa ovviamente da quella che il mitico Marlon Brando ruminava, contribuendo a lanciare una moda a livello planetario, nel film vincitore di otto Oscar Fronte del porto e che, oltre a scandalizzare gli amanti del bon ton, continua ad avere numerosi detrattori, anche nel mondo della medicina, per quanto riguarda gli effetti sulla salute, soprattutto dentale.
I benefici dello xilitolo
La principale critica alla gomma nel corso degli anni è stata quella secondo cui il contenuto in zuccheri – che si aggiungono alla gomma base (20% circa) e agli additivi (aromi e coloranti) – causasse la carie. Ma non sempre è così. Un nuovo studio conferma le virtù anti-carie dello xilitolo anche quando questo “zucchero del legno” – utilizzato in molti chewing gum come dolcificante al posto di quelli tradizionali – è consumato in basse dosi e regolarmente. Secondo i risultati lo xilitolo ha permesso “un 30% di prevenzione della carie“.
In pratica, a differenza di quanto avviene con altri tipi di carboidrati alimentari, la metabolizzazione di questo dolcificante naturale da parte dei batteri cariogeni produce una minore quantità degli acidi responsabili della dissoluzione dei tessuti minerali del dente. Cioè della carie.
Aumento della salivazione e denti più puliti
Ma la masticazione delle gomme non zuccherate comporta anche un meccanismo preventivo indiretto, ovvero l’aumento della produzione della saliva, il quale concorre a “lavare” i denti, contrastando l’alitosi e il depositarsi della placca batterica. Masticarle per dieci minuti può intrappolare fino a 100 milioni di batteri che minacciano la salute dei denti. Tale proprietà antimicrobica risulterebbe maggiormente efficace nei primi 30 secondi di masticazione, mentre all’opposto, passati i dieci minuti, il rischio è che i batteri passati sul chewing gum possano ritornare nel cavo orale.
Di aiuto per l’umore e per l’intelletto
Un’altra ricerca dimostra che masticare gomme aumenti di circa il 10% la reattività del cervello. Una risposta leggermente più veloce agli stimoli esterni che gli studiosi considerano dovuta alla maggiore irrorazione sanguigna al cervello o alla sensazione di rilassatezza prodotte dalla masticazione.
Già, perché a livello psicologico «la masticazione può assolvere a una funzione di sfogo: aiuta infatti a scaricare la tensione, gestire l’ansia ed esprimere l’aggressività», dice la psicologa Cristina Rota. «Se, per esempio, durante una riunione di lavoro ci si arrabbia, si può scaricare questa emozione masticando una gomma, un atto magari non proprio da galateo, ma ormai socialmente accettato». Una ricerca del 2010 della Northumbria University ha anche calcolato al 17% la riduzione dell’ansia che si ottiene ruminando.
Masticare, ma non troppo!
L’importante è non eccedere. I chewing gum, soprattutto se allo xilitolo, possono apportare dei benefici. Tuttavia è bene ricordare che non sono sostitutivi di una corretta igiene orale, che necessita invece di spazzolino, dentifricio e filo interdentale.